883: I punk che non ti aspetti

Amedeo Paparoni

Esce l’11 ottobre Hanno Ucciso l'Uomo Ragno, serie Sky Original diretta da Sydney Sibilia che racconta la storia degli 883. Le prime foto e trailer della serie mostrano Max Pezzali con indosso magliette di Sex Pistols e Bad Religion e poster di Ramones e Dead Kennedys nella sua cameretta, dettagli molto realistici di cui abbiamo parlato su Re Nudo. Pubblichiamo l’articolo pubblicato lo scorso anno per preparavi al meglio alla visione della serie. 

Il punk rock non è il primo genere musicale che si associa agli 883, eppure nelle loro radici ha avuto la sua rilevanza. A dichiarare un forte apprezzamento per il punk ci ha pensato Max Pezzali in persona disseminando indizi nei suoi libri e nelle sue interviste: dalla folgorazione per i Sex Pistols in prima liceo, dei quali un’inedita cover in italiano è stata la prima traccia registrata da un giovane Pezzali, alla scelta di indossare il chiodo in piena estate sul palco del Festivalbar del 1995 per difendere un’identità rock, passando per l’ascolto di Ramones, Black Flag, Dead Kennedys, Crass, GBH e Clash. Per questi ultimi Max sembra avere una passione: nel 2008 ha scritto il romanzo Per prendersi una vita, incentrato sul viaggio verso Londra di quattro neodiplomati per un concerto di Joe Strummer. I fan più attenti degli 883 ricorderanno anche la b-side del 12” di S'Inkazza (Questa casa non è un albergo) Remix, un singolare mash-up sulla base di Should I Stay or Should I Go dei Clash. 
Racconta lo stesso Pezzali che Pistols, Ramones e Clash erano i suoi pezzi forti, argomenti che negli anni Novanta utilizzava ai primi appuntamenti… non sempre con successo.

Anche se il primissimo pezzo edito dal duo Pezzali-Repetto, sotto il nome di I Pop, è un brano Hip Hop il punk ha lasciato delle tracce nell’estetica degli 883 a partire dal primo singolo ufficiale della band: Non me la menare è un gridato “non dirmi come devo essere” che ricorda i versi di Problems dei Sex Pistols. Johnny Rotten cantava “I need to be me, 'cause you're all too clear” o “For people like me, there is no order” e gli 883 rispondevano “Tanto lo sapevi che non ero come voi”. 

Ma le analogie con il nichilismo e con i temi del punk rock non si esauriscono qui. C’era quella sensazione di impotenza e l’assenza di prospettive di Con un Deca a mostrare l’altra faccia della medaglia di God Save the Queen dei Sex Pistols, il No Future di provincia dove mancano persino le occasioni di vivere dei Weekend memorabili e ci si deve accontentare di godersi l’attesa. Lo stesso Max ha raccontato che persino dopo l’uscita di Nord Sud Ovest Est, e quasi un milione e mezzo di copie vendute, viveva ancora con i genitori che non perdevano occasione di ricordagli che il successo poteva finire da un momento all’altro: No Future!
Nei primi anni Novanta questa condizione opprimente di noia e vuoto interiore spingeva ancora troppi ragazzi a cercare rifugio nell’eroina, un fenomeno devastante che ha segnato più di una generazione. 

Guardando ai Clash

In Cumuli gli 883 raccontano come anche chi se ne teneva alla larga doveva fare i conti con gli amici caduti nella tossicodipendenza, una narrazione sovrapponibile a quella di Bikeage dei californiani Descendents. Il contesto non sembra molto diverso da quello descritto dai Clash in Hate & War, un mondo in cui la disillusione regna sovrana, in cui il concetto di bene è sempre più sfumato e i supereroi hanno fatto la fine dell’Uomo Ragno. Per fortuna c’è qualche nota positiva. Ci sono gli amici del quartiere, quelli di una vita, quelli seduti al bar, quelli con cui passi momenti memorabili anche solo perdendoti in macchina. Gli amici a cui sembrano rivolgersi anche i londinesi Cock Sparrer con il verso «You've got a friend, and you'll never walk alone again»  in We’re Coming Back. E poi c’è La Donna, il Sogno e il Grande Incubo che con le sue atmosfere horror ammicca non solo ai fumetti di Dylan Dog ma anche ai Misfits, la band horror punk per eccellenza. 

Il talent scout Claudio Cecchetto sembrava fatto di un’altra pasta, al primo ascolto non gli piacque Rotta x Casa di Dio perché troppo rock. Tuttavia ebbe la lungimiranza di capire che Max e Mauro stavano decodificando per il grande pubblico argomenti che sembravano dimenticati. Solo nel 1994, quando gli 883 avevano già all’attivo due album, il punk rock diventerà un fenomeno di massa con il successo di Green Day e Offspring. In un universo parallelo Billie Joe Armstrong si sarebbe potuto ispirare a Gli anni per comporre Good Riddance (Time of your life), pubblicata due anni dopo. 

In tempi ben più recenti, ovvero nel 2016, i laziali Plakkaggio hanno intuito che un legame tra 883 e punk rock non era così difficile da trovare e dopo aver interpretato la loro versione de Gli anni hanno girato mezza Italia con il side-project 666, un tributo punk-metal agli 883. Clamorosa la loro versione dal vivo di Con un deca sulla base di The Trooper degli Iron Maiden!

Anche se le influenze di Pezzali e Repetto non si sono fermate al punk degli anni Settanta e Ottanta  è evidente quanto queste abbiano inciso nell’universo degli 883. Il rifiuto di essere incasellati e di seguire i dogmi del genere ha permesso agli 883 di essere autentici pur attingendo da un mondo con regole ferree. Poco importa se la frase «vengo dal punk ma…» farebbe rabbrividire i punk rocker più ortodossi, Max Pezzali di certo non la pronuncerebbe mai. Non a caso non è difficile trovare in rete delle sue foto con indosso la felpa dei Dropkick Murphys.

 

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