Il nuovo Festival 2024

Giugno 2024, ritorno al Parco Lambro

Il Festival di Re Nudo è stato un evento fondamentale per la generazione di giovani nella metà degli anni Settanta. Un patrimonio culturale durato sei anni, dal 1971 al 1976, ma che ha lasciato il segno anche negli anni a venire. Eventi ai quali sono stati dedicati libri, documentari, critiche, studi sociologici. Il progetto editoriale del nuovo Re Nudo prevede di riportare alla luce anche il Festival: data prevista giugno 2024, a cinquant’anni di distanza dal primo organizzato al Parco Lambro di Milano. Sono passati cinquant’anni e in mezzo cosa è successo? È successo che la cultura si è impoverita, che la mediocrità imperversa, che trionfano i luoghi comuni. Ma è tornato Re Nudo che chiama a raccolta giovani artisti, con la loro energia, le loro idee alternative, anche trasgressive. 

Re Nudo cerca artisti che sanno quanto una cultura libera da condizionamenti sia necessaria quanto il cibo, quanto l’aria. Perché fa pensare e rende liberi. Altro che inutili orpelli: musica, letteratura, poesia, teatro, cinema, fotografia, arte sono fondamentali per vivere. Come nella rivista, anche in questo caso non si tratterà di un’operazione nostalgia. Le differenze con il Festival del passato saranno parecchia. Innanzitutto non si chiamerà “Festival del proletariato giovanile”, questo perché – come in tutta la nuova linea editoriale – a differenza delle pubblicazioni degli anni Settanta Re Nudo non si occupa più di politica: per noi trattare la politica è dare spazio al sociale e ai diritti civili, non ai partiti. Altra differenza rispetto al passato è che la programmazione dei Festiva si articolerà con eventi che tratteranno la cultura underground a 360 gradi, cosa che all’epoca la sola musica occupava oltre il 95 per cento della programmazione. Quindi, oltre alla musica – l’idea è quella di organizzare i concerti proprio al Parco Lambro – il programma darà spazio a mostre fotografiche di pittura, installazioni video, performance teatrali, reading letterari e di poesia e tutte le altre nuove forme artistiche e culturali. Un Festival aperto alla cultura underground, con spazi da riempire, proposte da avanzare, protagonisti da inventare con spettacoli, performance, iniziative con un unico obiettivo: quello di combattere la deriva del pensiero unico offrendo contenuti alternativi. George Orwell scrisse: «Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario». E sui palcoscenici del Festival di Re Nudo si può fare questo tipo rivoluzione: i giovani artisti saranno loto stessi. E diranno la verità.

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