Disillusion. Il mondo che vorrei è un'illusione

Chiara Di Niccolo

Durante il nuovo festival di Re Nudo parleremo del mondo che vorremmo, ma ultimamente troppo spesso ci siamo trovati a pensare che non ci sono molte speranze di ripresa in una realtà ormai ammorbata. Il mondo che vorremmo sembra un’illusione.
Ho creato il progetto Disillusion due anni fa, con l’obiettivo di creare un percorso artistico immersivo sul tema dell’illusione che si adattasse (per tema e contenuti) al luogo e al contesto che lo ospita; quest’anno arriva alla Fabbrica del Vapore in occasione del nuovo Festival di Re Nudo: Le Notti dell’Underground.
“Il mondo che vorrei”? Questo mondo sempre più inospitale, che cade a pezzi e dove continuiamo ad ammazzarci a vicenda? “Il mondo che vorrei” è un’utopia.
Solo la cultura ha le potenzialità di rivoluzionare le sorti del mondo, solo l’arte ci può salvare: le connessioni tra artisti, come noi, che partecipano a un racconto corale unico fatto di immagini, suoni ed esperienze. Un racconto che comunicherà il nostro disagio in un mondo sempre più a rischio, trasportandovi in un luogo di disconnessione dall’ambiente circostante, dove immergersi, osservare, ascoltare e partecipare a una grande danza multisensoriale.
La progettazione di questa edizione di Disillusion è stata possibile grazie alla sinergia di tantə artistə che esporranno, cureranno attività o performeranno durante i tre giorni del festival. Fondamentale è stato anche il contributo dell’associazione di promozione culturale Wherehouse, co-organizzatrice dell’iniziativa e addetta alla direzione artistica musicale dell’evento. 
Pensare al nostro mondo ideale è inverosimile, sia nel nostro piccolo sia nel quadro complessivo: al momento un’illusione. Le motivazioni sono infinite, ma noi ci siamo focalizzati su tre tematiche principali: Ambiente, Guerra, Libertà d’espressione. Gli artisti rappresenteranno il tema del giorno nell’area performativa, i visitatori lo faranno invece in quella interattiva.
Perché noi non vogliamo un pianeta inospitale dove ci uccide anche respirare, non vogliamo un mondo che ci insegna a odiare il diverso e a uccidere i nostri simili, un mondo che censura e manipola ciò che diciamo e dove la nostra voce è messa quotidianamente a rischio. L’arte è il nostro modo per farci sentire.
La sala conterrà, oltre agli spazi espositivi, un’area performativa e una interattiva dove creeremo insieme un’opera collettiva. Naturalmente tutte le attività saranno sempre accompagnate dal sound di Wherehouse con le sue nuove e passate collaborazioni. I djset verranno registrati e pubblicati sul loro canale YouTube come episodi speciali del podcast BADradio.

Ci troverete nello spazio ex Cisterne di Fabbrica del Vapore tutti i giorni del festival dalle 17 alle 22 (domenica fino alle 19), e al nostro infopoint nel cortile del Tempio del Futuro Perduto dopo la chiusura della sala per fare due chiacchiere e presentarvi i nostri progetti. Scopri di più sulle attività che presenteremo su Instagram!

 

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