Re Nudo - Le notti dell'Underground

Redazione

Dal 21 al 23 giugno 2024 alla Fabbrica del Vapore arrivano Le notti dell'Underground, manifestazione organizzata dalla rivista Re Nudo dedicata a giovani artisti da tutta Italia che, armati di sola creatività, potranno condividere contenuti alternativi al mainstream.

Re Nudo e Fabbrica del Vapore lanceranno una Call To Action per tutti gli artisti tra i 16 e i 30 anni sul tema: IL MONDO CHE VUOI TU. Chi vorrà candidarsi dovrà caricare il video, le foto o i testi della propria performance cliccando qui https://renudo.org/contest/3475/underground/ Un festival non solo per musicisti, quindi: le proposte selezionate troveranno spazio nelle sezioni Musica, Video, Grafica & Illustrazione, Fotografia, Letteratura & Poesia, Fumetti, Pittura & Scultura, Teatro & Danza. 

L’accesso sarà gratuito e il programma si articolerà in due notti, dalle 20 alle 8, negli spazi di Fabbrica del Vapore che co-produce l’evento. Il termine della candidatura è fissato al 15 aprile.

Il Festival di Re Nudo è stato un appuntamento fondamentale per i ragazzi degli anni Settanta, un patrimonio culturale durato dal 1971 al 1976 che ha lasciato una grande eredità. Oggi con Le notti dell'Underground torna, ma in una nuova veste oltre che in una nuova location. 

«La scelta di Fabbrica del Vapore – ha detto Maria Fratelli, Dirigente Unità Progetti speciali e Fabbrica del Vapore - è opportuna, luogo di incontro dell’arte contemporanea, milanese e non, sarà una piazza aperta dove poter mostrare talento e passione ad un pubblico attento e competente che ormai sa di trovare in questo luogo un laboratorio culturale sensibile al fermento della città e aperto alle culture del mondo».

Organizzando questa manifestazione Re Nudo ha un preciso obiettivo: diventare il punto di riferimento per la diffusione della cultura alternativa.  Oggi la cultura underground non si articola solo nei sotterranei, s’è raffinata. L’obiettivo de Le notti dell’Underground resta quello originale dei Festival di Re Nudo degli Anni Settanta: offrire un palcoscenico libero e aperto a chi ha qualcosa da esprimere. 

Non è un’operazione nostalgia, ma un’occasione per i tanti giovani artisti che rendono Milano, e non solo, un luogo in cui si continua a immaginare il futuro.

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