Il pianoforte ha indossato i jeans

Paolo Massimo Guerzoni

Ore 18, suona il citofono, qualche minuto dopo vedo alla porta di casa mia una fila di ragazzi incuriositi, si guardano in giro e guidati da me e mia madre prendono posto nel salotto, in religiosa attesa dell’ospite d’onore, il pianista Roberto Caselli. Correva l’anno 2018 e Piano City era giunto all’ottava edizione. Nonostante la forzata pausa pandemica la manifestazione ha tenuto duro e, dopo un’edizione streaming, ora è tornata definitivamente nelle nostre case e cortili. 

Dal 19 al 21 maggio la città si riempirà di note e suoni, coinvolgendo un pubblico eterogeneo ma giovane, insomma il pianoforte ha indossato i jeans. Fino all’altro ieri era considerato uno strumento imbalsamato, per gala o performance elitari. Ora Piano City Milano vuole far conoscere e scoprire alcuni luoghi all’interno delle mura, unendo pubblico e privato. Parlano i numeri, soprattutto quelli dei social. Lo scorso anno sono stati oltre 75 mila gli spettatori che hanno assistito ai concerti svoltisi in tutta la città. 300 artisti per 100 location. Ai quali si aggiungono gli oltre 70 mila utenti, tra Facebook e Instagram, che hanno fruito dei contenuti social, come testimoniano le 3500 visualizzazioni del concerto streaming delle nove sinfonie di Beethoven per due pianoforti a otto mani. Il calendario strabocca di eventi, impossibile citarli tutti. Consiglio di cercare sulla loro pagina pianocitymilano.it, oltre alle pagine social. Tra tutti voglio segnalare però lo spettacolo Piano Fuori, domenica 19 maggio, che vedrà all’opera Stefano Lentini, compositore della colonna sonora della serie televisiva Mare Fuori, insieme a Gilda Buttà.

La mattina del 13 aprile, alla conferenza di presentazione, ascoltando le note di Ofelia di Jeremiah Fraites, dei The Lumineers, ho capito come questa sia una manifestazione che non molla mai, continua a diversificarsi e adattarsi, in linea con una città vitale e grintosa, abilissima a far sposare tradizione e innovazione. Piano City è la colonna sonora perfetta per una città dove, a dispetto dei ritmi, talvolta faticosi, oltre che la difficoltà nel relazionarsi per mancanza di tempo, vale la pena vivere. 

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