Mutoid Waste Company, arte ribelle tra distopia e riuso lunga vita ai Mutoid.

Massimo Costantini

Oggi vi propongo una ragione in più per visitare la Romagna: entrare in contatto con una realtà artistica e culturale davvero alternativa.

Sto parlando della comunità di Mutonia e della Mutoid Waste Company, quel gruppo di pazzi punk inglesi che l’ha concepita e realizzata a Sant'Arcangelo di Romagna. Ne avevo sentito parlare, ma vedere dal vivo le loro opere mi ha letteralmente sbalordito, e sicuramente lascerà senza fiato anche voi. Ma prima un po' di storia. A metà degli anni 80 lo scultore britannico Joe Rush, insieme a Robin Cooke, Alan P. Scott e Joshua Bowler, fonda il primo embrione di quello che diventerà la Mutoid Waste Company. 

Il gruppo di artisti e performer si aggrega  presso una galleria di Freston Road, a Londra, la Car Breaker Gallery; il background culturale che li accomuna è tipicamente punk, sinonimo di anarchia e ribellione.

Negli anni seguenti altri componenti si uniscono al gruppo, che raggiunge una certa notorietà per le gigantesche sculture, dette mutoidi, create utilizzando esclusivamente materiale di recupero.

Nel 1989, dopo svariate incursioni della polizia nel loro quartier generale di King's Cross a Londra, gli artisti decidono di lasciare il Regno Unito per stabilirsi a Berlino. Ma, dopo una serie di peregrinazioni, agli inizi degli anni 90 vengono invitati a Sant’Arcangelo di Romagna per il Festival Internazionale del Teatro in Piazza, il più antico tra quelli dedicati in Italia alle arti della scena contemporanea. Qui, occupano una cava dismessa dove si stabiliscono in pianta stabile fondando una comunità di nome Mutonia. E, nel cuore della Romagna, avviene la magia: i duri e puri punk inglesi trovano la loro terra promessa, integrandosi perfettamente con gli abitanti del paese (a questo proposito consiglio la visione del breve documentario su Youtube «Mutoid Waste Company. L'altra vita dei rifiuti»). Una "mescolanza" diventata comunione e confermata ufficialmente l’anno scorso, quando la giunta di Santarcangelo ha confermato la gestione degli spazi dell’ex cava all’associazione Mutonia fino al 2039. In questa occasione, così si è espressa la giovane sindaca Alice Parma: “Il parco di Mutonia è un luogo unico in Italia e in Europa, un’esperienza di riqualificazione del territorio e di riappropriazione degli spazi del parco secondo una filosofia che ha anticipato di decenni le sensibilità attuali. Una filosofia  che ha contribuito alla promozione di una cultura del riuso e del rispetto dell’ambiente e ha dato vita a un percorso artistico internazionale unico nel suo genere, fornendo un apporto insostituibile allo sviluppo della città, sia dal punto di vista della rigenerazione urbana di un’area dismessa sia dal punto di vista culturale e delle relazioni con la comunità di Santarcangelo”.  

Lunga vita ai Mutoid.

Mutonia 6
Mutonia 3
Mutonia 4
Mutonia 2